AIACE

Aiace_foto_Brunella_Giolivo STABILE MOBILE | COMPAGNIA ANTONIO LATELLA

drammaturgia Linda Dalisi e Matteo Luoni
con Abraham Kouadio Narcisse, Estelle Franco, Annibale Pavone
scene Giuseppe Stellato
luci Simone De Angelis
suono Marco Messina
movimenti Francesco Manetti
aiuto regia Francesca Giolivo
regia Linda Dalisi

Abraham Kouadio Narcisse l’ho incontrato sette anni fa, nel primo anno di un laboratorio teatrale per migranti e italiani, che tuttora continuo a condurre a Napoli. Le nostre strade si sono incontrate molte volte, quasi sempre per la preparazione di uno spettacolo di fine laboratorio. Altre volte le strade si sono separate. Ho sempre letto in lui tante cose, innanzitutto il talento. Anche la follia. Anche la poesia. Anche la sfrontatezza e la tracotanza. Quando, poi, è risalito a galla un mio antico desiderio di entrare in contatto con la figura di Aiace, ha avuto il volto di Abraham. E le lingue che parla.
Abraham non è un attore professionista, parla diverse lingue africane e ne è interprete nelle questure, per le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, e questi sono i due elementi che mi interessano per scavare in questa riscrittura.
Ho iniziato a immaginare il mio Aiace.
Proprio il filtro della lingua e la comunicazione è uno dei nodi centrali dell’esplorazione, quasi come se Aiace fosse l’eroe che non riesce a far capire perché le armi di Achille spettano a lui. Ingiustizia e follia. Accanto a lui altri due mondi ruotano nel tentativo di arginare la sua furia prima, e la sua disperata e inconsolabile risoluzione di morte dopo. Sono mondi che si muovono nel bianco spazio della mente e della dimensione divina, nei corpi di Estelle Franco e Annibale Pavone.
Sofocle è uno dei riferimenti principali, ma anche Omero e Buñuel, Ian Curtis e Foucault, tutto converge in una riscrittura originale giostrata su più lingue: italiano, francese, bambara.Lo spazio della mente è abitato da forme non sempre codificabili e da suoni che nascono da un ombelico nascosto, profondissimo. Il battere di una vena nelle tempie, la voce che ti dice cosa fare adesso, come rimediare, la voce che senti dentro e che non verrà mai fuori per quella che è. Perché nessuno la capirebbe mai.Aiace è disperato e lucido. Con lui sta Odisseo, a cui Aiace non risponderà più. Con lui sta la voce di donna che lo accompagna, pur parlando una lingua diversa dalla sua.
Linda Dalisi

stabilemobile compagnia Antonio Latella nasce dalla volontà di trovare una sintesi tra stabilità produttiva in ambito teatrale e mobilità artistica e geografica. La compagnia composta da collaboratori artistici, organizzatori e tecnici non riceve fondi ministeriali e ha presentato i suoi spettacoli in Italia, Svizzera, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Russia e Kazakistan.

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Date:
martedì
27
giu 2017
ore
21.45