BAD LAMBS
BALLETTO CIVILE
ideazione coreografia e regia Michela Lucenti
drammaturgia Carlo Galiero
cinematografia Giorgina Pi/Bluemotion
asssistente alla creazione Maurizio Camilli
luci Stefano Mazzanti
costumi Chiara Defant
suono Tiziano Scali
danzato e creato con Maurizio Camilli, Giacomo Curti, Ambra Chiarello, Giuseppe Comuniello, Michela Lucenti, Aristide Rontini, Emilio Vacca, Natalia Vallebona, Simone Zambelli
assistente alla regia Enrico Casale
assistente alla produzione Manuel Toso
coprodotto da Balletto Civile (La Spezia), Festival Oriente Occidente (Rovereto), Fondazione Luzzati Teatro della Tosse (Genova), FuoriLuogo/Centro Dialma Ruggiero (La Spezia)
con il sostegno del MIBACT
Spettacolo vincitore del premio Danza&Danza come miglior produzione italiana 2017
But pity kills, it makes our weakness weaker.
Honorè De Balzac
Una partitura fisica per un nucleo allargato di interpreti: Badlambs unisce al nucleo stabile alcuni danzatori diversamente abili avviando nuovi processi e incontri, tentare di amalgamare corpi diversi per trovare un’armonia, un accordo che sia il comune denominatore di un viaggio nel presente. Ci inventiamo una storia.
Cos’è un fantasma? E’ qualcosa che persiste nella misura in cui influenza le nostre azioni. I bad lambs hanno perso la parte migliore di loro in un incidente stradale. Non tutti se ne rendono conto, ma ognuno è incapace di dire addio al proprio fantasma. Eppure ci provano: sbattendo, perdendo l’equilibrio, tirandosi e spingendosi, spaccando porcellane, correndo, alla ricerca disperata di un posto da chiamare casa, che sia un armadio, una canzone neomelodica, una poesia, il passato.
Bad Lambs non è una bella favola che ammorbidisce una triste verità. Certo, indaga la grazia con cui un individuo accetta qualsiasi trasformazione o perdita. Si nutre di una dignità che non sta nella bella forma, ma negli sforzi che si fanno per inventarne una. Una volontà determina la differenza fra quello che è stato e quello che non è più, seleziona ciò che del passato può essere utile al presente, e se non trova nulla se lo inventa: autoconservazione.
Non c’è provvidenza, le forme di umanità hanno tutte la stessa dignità ma nessuno si salva. Non c’è migliore o peggiore, paradiso e inferno sono due modi di chiamare l’eternità aventi la stessa struttura: come la storiografia e un racconto di finzione.
Bad Lambs esplora ciò che possiamo fare quando abbiamo perso tutto: racconta la guerra che l’umanità affronta affinchè la morte diventi tragedia, il rumore musica, un movimento danza, una parola poesia, la vita una avventura.
Michela Lucenti incontra il lavoro della compagnia di Pina Bausch attraverso i suoi danzatori Beatrice Libonati e Jan Minarik, conoscenza importante che segnerà profondamente le sue scelte. Frequenta la Scuola Biennale del Teatro Stabile di Genova e contemporaneamente incontra l’ultima fase del lavoro di ricerca di Jerzy Grotowski, attraverso gli insegnamenti di Thomas Richards.
Nel 2003, come naturale prosecuzione dell’esperienza de L’IMPASTO Comunità Teatrale Nomade, fonda Balletto Civile, progetto artistico nomade animato da una forte tensione etica.
L’équipe si caratterizza per la ricerca di un linguaggio scenico totale, privilegiando l’interazione tra teatro, danza, il canto dal vivo originale e la profonda relazione tra gli interpreti.