IN FEDELTÀ
ideazione e regia Roberto Rustioni
traduzione Chiara Fioravanti con la supervisione di Roberta Arrigoni
attore/performer Loris Fabiani
produzione Sardegna Teatro
Con questo progetto su Rob Drummund proseguo il mio percorso sulla scrittura e la drammaturgia contemporanea,che considero da tempo il centro della mia ricerca autorale. In Fidelity è un giocoso e divertente esperimento scenico in cui un performer/presentatore invita due persone single del pubblico -che non si devono conoscere tra loro – a costruire sul palco un primo appuntamento: un meccanismo che richiede la partecipazione e l’aiuto di tutti gli spettatori,teatro partecipato.Con leggerezza, partendo dalla biografia di Darwin e dalle sue teorie scientifiche fino ad arrivare ai siti d’incontro web, l’autore attraverso la continua interazione del performer con la platea si interroga sull’amore. È possibile non tradire mai? La fedeltà, la monogamia è solo una strategia per garantire la sopravvivenza della specie? Si può mentire per amore? La scienza ci può essere d’aiuto o dobbiamo imparare ad accettare il mistero? Un game-show dal tocco leggero in cui due veri single del pubblico vivranno realmente un appuntamento al buio. Vedremo sbocciare il vero amore sul palco? Cos’è per voi l’amore? Un lavoro dal tocco leggero ed empatico in cui tutti gli spettatori sono attivamente coinvolti. Qualunque cosa accada non sarà mai una serata noiosa. Regaliamoci la possibilità di innamorarci, a teatro.
Note di regia
Il teatro di Drummund non può esistere senza il pubblico. Esiste un copione scritto, pubblicato certo: ma sono gli elementi e gli accadimenti che non rientrano nel copione originario, e che nascono sera per sera dal gioco del performer con gli spettatori,che rendono unico ed avvincente il copione stesso. È un salto nel vuoto, un grande atto di coraggio del performer legato all’imprevedibilità delle persone: davvero l’interprete ed il pubblico condividono un’esperienza dal vivo,reale, ogni sera diversa. Camminiamo lungo il confine tra verità e finzione, ma non c’è niente di falso, nessuno può sapere cosa accadrà. Se la performance funziona non emerge solo un aspetto ludico e coinvolgente, ma anche scomodo: gli spettatori metteranno realmente in discussione che cosa sia l’infedeltà, si chiederanno se forse non siamo programmati geneticamente al tradimento e se l’amore possa più o meno spingersi al di là di una semplice reazione chimica. Stiamo ancora tutti vivendo tempi difficili, tesi, di distanza.E’ scoppiata una nuova insensata guerra. Forse il gioco delicato di In Fidelity – almeno per la durata di una performance – ci può riavvicinare senza alcun rischio e dare un po’ di sollievo. In fondo, è solo amore.
Roberto Rustioni