BERLIN PARADE
PUNTINI IN MOVIMENTO | BERLIN EXPAT THEATRE
un progetto di Michele De Vita Conti e Mauro Bernardi
con Mauro Bernardi
scene e costumi di Lucia Menegazzo
scritto e diretto da Michele De Vita Conti
aiuto regista e riprese video Alessandra Giuriola
immagine grafica Sara Paternicò
delegato di produzione Riccardo Motta
Lo spettacolo si presenta come l’equivalente teatrale del mockumentary. Sulla scena si svolge un’inchiesta giornalistica. Attraverso l’accostamento di elementi reali e inventati si entra nel vivo pulsare della capitale tedesca, ma con l’intento di sfatarne il mito, ponendo l’accento sulle plurime ragioni – ugualmente vere e/o inventate – per non trasferirsi a Berlino o per andarsene di corsa, qualora, sfortunatamente, si fosse già finiti tra i suoi tentacoli.
Tutto lo spettacolo è scandito per quadri, capitoli veri e propri, che vengono intervallati da immagini di soldatini Air x sovietici e russi, coinvolti in una nuova battaglia per la liberazione di Berlino, con il sottofondo del primo minuto della IV Sinfonia di R. Schumann, che sarà eseguita per ogni frammento in una versione sempre diversa; un classico tormentone, ma come direbbe T. Bernhard (Elisabeth II): “ad altissimo livello”.
Un giornalista mostra al pubblico le sue foto e racconta le sue avventure berlinesi, il suo aggirarsi per la città alla scoperta dei segreti che nasconde. Lo scopo, però, è quello di cambiare la stucchevole percezione di paradiso terrestre che accompagna Berlino da ormai più di vent’anni. Una fama totalmente immeritata.
Lo spettatore scoprirà come una serie di radicali cambiamenti, probabilmente ancora non percettibili, sono avvenuti nella città.
Attraverso questo percorso, che ci porta da una “tomba” all’altra, scopriamo quante siano le cose che spingono le persone a spostarsi a Berlino, ma che in realtà non esistono più. Sono solo fantasmi o peggio, pezzi di controcultura ora assimilati perfettamente come è avvenuto per il punk o l’hip-hop negli anni passati. Siamo messi di fronte a ricordi di un movimento che ora servono solo ad attirare da tutto il mondo quantità sempre crescenti di turisti e immigrati “di lusso”, a far arrivare alle stelle i prezzi degli immobili, dei negozi e dei ristoranti.