TEATRO DELLE ALBE | TEATRO DELLE ARIETTE

VEN 16, SAB 17 e DOM 18 GIU | ore 20.45

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di Paola Berselli, Luigi Dadina Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Luigi Dadina, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini
regia Stefano Pasquini
collaborazione Laura Gambi
organizzazione Irene Bartolini e Veronica Gennari
tecnica Paolo Baldini
ufficio stampa Raffaella Ilari e Federica Ferruzzi      

Spettacolo per 30 spettatori

Il progetto nasce dal desiderio di un incontro umano e artistico, un incontro preparato nel tempo, quasi senza volerlo, perché i nostri percorsi di ricerca teatrale sono stati già da molti anni (20 anni) percorsi paralleli, che si osservavano, si chiamavano, dialogavano e avevano bisogno prima o poi di convergere.
In tutti questi anni, con il teatro, abbiamo interrogato un’identità comune per trovare risposte alle nostre inquietudini. Abbiamo abbandonato le strade maestre del teatro per inoltrarci in sentieri lontani dai sipari e dai velluti. Grazie a questi sentieri abbiamo ritrovato le nostre radici, le umili origini di figli di quel mondo contadino e operaio, incarnato nei simboli della falce e del martello.
Un mondo oggi apparentemente scomparso.
La società contemporanea, che viaggia a velocità supersonica, ne conserva incrostate le tracce nelle Periferie e nelle province. Lì abita il nostro popolo e stanno i nostri spettatori ideali, lì vivono i ragazzi e i cittadini che frequentano i nostri laboratori, che fanno teatro con noi, da Lido Adriano a Valsamoggia, da Diol Kadd a Calais.
Siamo cresciuti mentre si sbriciolava tutto. Pasolini lo racconta con dolore e lucidità. Siamo venuti al mondo generati dalle viscere di una civiltà morta (o morente). Di quella civiltà continuiamo a portare i segni, negli occhi, nella voce, nel corpo, nelle mani e soprattutto nella testa, dentro.
È così chiaro! Quando facciamo teatro siamo artigiani, contadini, operai.
Portiamo in scena noi stessi, con le nostre storie, le nostre esperienze di vita e con noi portiamo anche la voce di artisti che amiamo.
E la scena è uno spazio intimo e condiviso con gli spettatori. È un grande tavolo attorno al quale ci muoviamo per preparare il cibo che poi mangeremo insieme, i tortelli, il pane, un po’ di verdura. Attorno a quel tavolo si compie il rito laico e quotidiano del nutrimento.
E i gesti, gli sguardi, i suoni e i silenzi si intrecciano alle parole, le nostre parole di vita, quelle che raccontano i fatti esclusi dai libri di storia.
Alto e Basso, Passato e Presente, Grande e Piccolo, Vicino e Lontano, Tragico e Comico si danno appuntamento attorno a quel tavolo per il tempo di uno spettacolo che assomiglia a un pranzo o a una cena che potrebbe essere l’ultima, la prima, oppure soltanto una cena qualsiasi, come in famiglia.

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IV Cerchio_Manuali diventati letteratura e viceversa
Marie-Antonie Careme, L’arte della cucina Francese nel XIX secolo, Mattioli1885, 2019
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ph. Sara Colciago


Data / Ora
Data - 17/06/2023
Ora - 20:45

Luogo
TeatroLaCucinaex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini

SPETTACOLO PER 30 SPETTATORI