ABRACADABRA
incantesimi di Mario Mieli

[studio #4]

un progetto di Irene Serini
con Irene Serini e Caterina Simonelli
animazioni video di Anna Resmini

Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli è un percorso teatrale diviso in tappe, chiamate studi, che indaga il pensiero e la vita di un intellettuale italiano conosciuto principalmente all’estero. Mario Mieli fu infatti una figura unica nel panorama culturale del nostro Paese, ma ben presto rimossa. La personalità eclettica e gli interessi personali, lo portarono a farsi molte domande dal punto di vista filosofico, poetico, teatrale, relativamente a identità di genere e sessualità. La peculiarità dell’indagine di Mieli che ha come perno un’identità di genere in movimento, ci ha costretti ad una trasformazione continua anche in scena. Tuttavia con studio in questo caso non s’intende uno spettacolo in fieri, ma uno spettacolo a tappe, che di volta in volta tocca luoghi di pensiero e intimità diversi, in maniera diversa.

Il percorso sarà compiuto nel momento in cui saremo riusciti a dare vita a cinque studi teatrali e un docufilm. I primi tre studi sono stati già realizzati e indagano ad ampio raggio quello che fu il pensiero di Mieli. Vanno alla radice di tre domande poste negli ultimi anni nell’ambito della filosofia morale e degli studi di genere:

Cos’è l’identità? Chi la determina? A cosa serve?

In scena vi si trova un folle lucido dall’identità indefinita che evocando Mario Mieli scopre il legame tra identità e rappresentazione. Riscoprendo però anche la formula del teatro antico. Il pubblico infatti è disposto in cerchio e partecipa alla messa in scena in maniera anomala rispetto a quella indotta dalla più moderna prospettiva frontale a cui siamo ormai abituati a teatro.

Dal momento che il progetto Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli si propone di indagare in termini metaforici la geometria dello spazio, con l’intento di scoprire nuove geometrie possibili nel nostro cervello, con il quarto studio passeremo dalla dimensione circolare a quella triangolare, e dal monologo al dialogo. Due saranno infatti i personaggi in scena e andranno ad affrontare più specificatamente i legami tra identità di genere ed economia politica. Le domande da cui partire in questo caso sembrano scontate rispetto alle precedenti, ma hanno buone radici in campo filosofico:

Quanto costa essere se stessi? Come facciamo a ritrovarci nel supermarket dei sessualismi? Che legame c’è tra i soldi e una certa forma di godimento nell’utilizzarli?

In scena troveremo due attrici con un naso da clown che cercando di togliersi quella specie di addobbo posticcio dal naso, entreranno nei difficili meandri di ciò che è reale e ciò che invece solo sembra esserlo. Nel quarto studio dialogheremo anche con un’altra forma d’arte presente in scena: l’illustrazione e l’animazione. Il moto perpetuo delle immagini animate firmate da Anna Resmini, porterà il pubblico in una dimensione da una parte illusoria e dall’altra illuminante rispetto al pensiero espresso da Mario Mieli.

* Ogni tappa di studio è indipendente e autonoma rispetto le precedenti, nessuno degli studi si propone di fare la biografia di Mario Mieli, o di indagare il suo pensiero in termini nostalgici , quanto piuttosto di utilizzarlo come chiave per indagare il presente.


foto Luca Del Pia