DA VICINO NESSUNO È NORMALE ’10
12 giugno 2010, ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini: i detenuti del carcere di Volterra ricostruiscono il manicomio, quello di Charenton, dove Jean-Paul Marat e il Marchese de Sade si scontrano sulla necessità di liberarsi dalle catene. Quelle materiali che ci opprimono o quelle dentro di noi che ci rendono subalterni? Rivoluzione sociale o rivoluzione individuale?
Il testo di Peter Weiss non risponde a questa domanda, lascia emergere altro. La violenza dell’istituzione e l’abuso del suo potere, ma anche le soggettività incontrollabili dei detenuti.
La risposta la danno gli attori della Fortezza con i loro corpi. Oltre 40 attori, ognuno molto diverso dall’altro, ognuno con una forte individualità e ognuno con una presenza artistica inconfondibile.
Le incitazioni del Marchese de Sade provocano moti di passione e gli attori spendono tutte le loro forze in movimento, corrono e si arrampicano sulla gabbia costruita in scena come se l’anima non bastasse più a contenere le loro pulsioni; un viaggio irrequieto in quota, anche se poi rimangono fermi a mezza parete. Come se facessero nodi d’identità con le ossa, stringendo sempre più forte fino al punto dolente e sciogliendosi senza mai ottenere sollievo. Quanto lavoro, quanta testardaggine dev’essere costata costruire all’interno del carcere l’idea di liberarsi dalla necessità del carcere.
E quanto ci fa bene capire che un’idea può essere più forte delle mura.
Sono stati ospiti: Compagnia della Fortezza, Compagnia Virgilio Sieni, Renato Gabrielli/Massimilano Speziani, Antonio Rezza, Teatro delle Albe, Nerval Teatro, Teatro delle Ariette, Compagnia Katzenmacher, Alessandro Mor/Alessandro Quattro, Elena Guerrini, Compagnia Alma Rosé