NEGRI SENZA MEMORIA
Bugie bianche capitolo secondo
CASAVUOTA
DOM 4 LUG | ore 21.30
uno spettacolo di e con Alessandro Berti
cura Gaia Raffiotta
una produzione casavuota con Sciaranuova Festival e Teatro Laura Betti
Italians are niggaz with short memories, dichiara il rapper nero Chuck Nice a una radio newyorkese nel 2001, gli italiani sono negri dalla memoria corta, scatenando le polemiche delle associazioni italoamericane. Ma sono giustificate queste proteste? Non è forse vero che per decenni i nostri emigranti occuparono un posto di mezzo tra neri e bianchi, assieme ai latinos e ai cinesi?
Negri senza memoria ripercorre una parte di questa storia: dalle alleanze tra contadini siciliani e figli di schiavi neri in Lousiana, dai linciaggi di lavoratori italiani alla solidarietà del movimento anarchico italoamericano con i neri, dal pugno di ferro razzista del poliziotto-sindaco italoamericano di Philadelphia Frank Rizzo ai tentativi di costruire un liceo interraziale a New York da parte del preside Leonard Covello, dalle influenze paradossali dell’antropologia positivista italiana sulle leggi americane di classificazione etnica fino alle canzoni di Frank Sinatra, il cui atteggiamento nei confronti della questione riassume perfettamente la difficoltà di schierarsi decisamente, per gli emigranti di origine italiana, contro la separazione razziale della società americana, preferendo una posizione intermedia, più sfumata, talvolta efficace e pragmatica, talvolta più ipocrita e opportunistica.
Negri senza memoria è un monologo vertiginoso, pieno di canzoni, di notizie, di storie, che si insinua con cocciuta disinvoltura dentro un enorme materiale storiografico, interpretandolo e facendo venire alla luce sfumature inedite. Senza sguardo pregiudiziale, continuamente ribadendo la complessità della materia e la difficoltà di giudicarla, il lavoro insiste tuttavia su alcune questioni storicamente ritornanti, nella storia del rapporto tra italo- e afroamericani: la volontà dei nostri di non schierarsi troppo apertamente; un contrasto tra solidarietà privata e indifferenza, o ostilità, pubblica; una pigrizia nell’analisi delle disuguaglianze e delle responsabilità e una paura di perdere i privilegi derivanti dal colore. Questioni attualissime anche oggi, con l’Italia diventata terra di immigrazione, una terra che fatica a ricordare i milioni di italiani nel mondo, partiti su transatlantici legali a cercare fortuna, e che hanno fatto, oltre alla propria, la fortuna del paese d’arrivo.